Nell’epopea della Bracco c’è una parola magica, che in realtà di magia non ha nulla: Iopamidolo (B 15000). Una molecola rivoluzionaria che ha cambiato la storia della diagnostica, un farmaco che ha salvato la vita di milioni di persone. Ci sono voluti oltre dieci anni di lavoro per arrivarci. D’altronde puntare sulla ricerca diventa, a partire dagli Cinquanta, una vera e propria “ossessione” per Fulvio Bracco, un autentico credo imprenditoriale tramandato alle generazioni successive. Non a caso, tanti anni dopo, parlando di Marie Curie, la prima donna a ricevere il Nobel, sua figlia Diana Bracco, terza generazione alla guida dell’azienda, dirà: “La ricerca è il nostro passato e il nostro futuro. Le scoperte di oggi – in tutti i campi della scienza – cambieranno il nostro domani. Marie Curie è uno delle mie eroine perché resto convinta che fare ricerca sia un lavoro bellissimo, ma al tempo stesso anche difficile per l’incertezza dei risultati ai quali si tende”.
Lo Iopamidolo è una delle punte di diamante dell’intera R&D Bracco. È una molecola innovativa a elevata tollerabilità. Un mezzo di contrasto non ionico, pronto all’uso e sicuro: insomma, è il farmaco che ha permesso di “guardarci dentro” senza soffrire. Un cambiamento epocale per la radiologia medica: “Prima dello iopamidolo”, racconta la stessa Presidente e CEO del Gruppo, “grandi erano le sofferenze dei pazienti sul lettino angiografico quando si iniettava loro soluzioni di contrasto caratterizzate da un’osmolarità pari a 5-6 volte quella plasmatica. Un dolore che potete immaginare pensando al fastidio che l’acqua salata provoca agli occhi quando si nuota nel mare o a bruciore causato dal sale versato sulle ferite”. Lo sviluppo clinico dello iopamidolo fu caratterizzato da una serie di comunicazioni di radiologi, sorpresi di fronte a quanto osservavano: i pazienti non si lamentavano più del dolore e a malapena si accorgevano che qualcosa veniva iniettato loro. Pochissime reazioni avverse, in genere quasi di lieve entità.
Introdotto nel mercato all’inizio degli anni Ottanta, lo Iopamidolo è ancora adesso il prodotto di riferimento per l’intera comunità scientifica internazionale.
Da allora la ricerca Bracco non s’è mai fermata, e lo dimostrano i tanti prodotti innovativi nel campo della Risonanza Magnetica, dell’Ultrasonografia, della Radiomica e della Medicina Nucleare.