Fontane storiche nelle città di Genova, Napoli, Roma, Palermo e Varese, e a Milano la piscina di Villa Necchi Campiglio, che fa parte del patrimonio del FAI. Tra il 1999 e il 2002 un importante restauro del Gruppo Bracco ha restituito alla bellezza originaria una serie di monumenti italiani lasciati all’incuria del tempo, ma soprattutto all’azione impietosa dello smog e della tossicità di quegli agenti inquinanti che, senza contare poi gli atti vandalici, portano alla dissoluzione di veri e propri patrimoni dell’umanità.
Il progetto “Fontanevive” è iniziato a Genova e precisamente in piazza Marsala, con il restauro dell’opera cinquecentesca di Giovanni Giacomo della Porta e Nicolò della Corte, e la fontana in via Luccoli, realizzata nel Settecento da un artista ignoto.
Dopo Genova, i restauratori di Bracco sono volati al Sud per salvaguardare uno straordinario monumento nella città di Napoli, e precisamente la fontana barocca della Sellaria, voluta dal viceré Inigo Vélez de Guevara di Onate. L’opera, costruita nel 1650 e collocata allora in piazza della Sellaria da cui prende il nome, fu spostata nel 1903 nella piazzetta del Grande Archivio. Il monumento, collocato all’esterno e pertanto in condizioni critiche, ha messo a dura prova i lavori di restauro posti sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Napoli e Provincia.
Palermo è stata un’ulteriore tappa di questo progetto di restauro che ha visto il recupero nel 2002 della Fontana del Tritone (o Glauco) collocata nel parco di Villa Trabia delle Terre rosse. Un restauro difficile a causa degli atti vandalici subiti anzitempo dal monumento, ma che non ha fermato l’attività degli abili restauratori capaci di ridare la luce a questa scultura scolpita da Filippo Pennino nel 1779 e che, come ha sottolineato Maria Falgares di Italia nostra, era parte di un parco bellissimo ancora alla fine dell’800.
Da ultimo, la Fontana dell’Acqua Vergine della Palazzina di Pio IV a Roma, una delle più belle della città fatta realizzare nel 1550/1555 da Giulio III all’angolo della nuova strada di accesso alla sua residenza extraurbana, la celebre Villa Giulia. La fontana fu donata da Pio IV, insieme al complesso della villa prospettante la via Flaminia, ai nipoti Federico e Carlo Borromeo.
“Fontanevive” resta a oggi uno dei progetti nazionali più ambiziosi realizzati da Bracco, da sempre attenta alla cultura del restauro e della tutela del patrimonio artistico del nostro Paese.