“In Cina ci affacciammo nel 1988, quando per primi portammo i mezzi di contrasto non ionici, tramite un distributore di Hong Kong, come era normale fare allora”, ricorda Diana Bracco. “I volumi erano modesti, ma la graduale apertura dell’economia cinese ci spinse ben presto a fare nuovi importanti passi avanti. Alla fine degli anni ’90, infatti, il rapido sviluppo del tenore di vita della popolazione costiera – circa 250 milioni di persone – l’evoluzione culturale della classe medica e l’affacciarsi dei sistemi previdenziali, ci convinsero che i tempi erano maturi per aprire un ufficio di rappresentanza a Pechino”.
L’inaugurazione avvenne nel 2000 con un grande evento allo Swissotel; un passo che permise a Bracco di stabilire e consolidare i contatti istituzionali che poi serviranno alla creazione di una joint-venture. Il 30 giugno 2001, pur mantenendo il distributore locale come prevedeva la legislazione cinese, Bracco creò una propria rete di vendita per promuovere i suoi mezzi di contrasto, a iniziare dallo Iopamidolo, composta da 26 agenti – il che avviò una crescita sostenuta.
Lo step successivo – che era stato l’obiettivo strategico sin dall’inizio – fu creare, come già avvenuto in Giappone, una partnership con un importante operatore locale: “Visitammo tante aziende, ma con Sine Pharmaceutical, realtà prestigiosa del settore chimico farmaceutico cinese, trovammo subito una particolare sintonia”, ricorda Marco Rabuffi, il top manager che ha partecipato accanto a Diana Bracco a tutte le tappe del processo di internazionalizzazione del Gruppo, dalla Svizzera alla Germania, dalla partnership con Eisai in Giappone alla creazione di BDI negli USA. “Un lavoro che mi ha portato in giro per il mondo”, continua Rabuffi; “qualche volta anche con difficoltà, come nel 1994 quando mi ruppi una caviglia e facevo continuamente Milano-New York in carrozzina per chiudere l’acquisizione di Squibb Diagnostics”.
Con Sine si formò dunque una joint-venture di cui Bracco detiene tuttora la maggioranza (70%): “Nonostante questo, fin dall’inizio impostammo un rapporto paritetico ispirato a valori condivisi come armonia, lealtà, equilibrio e reciprocità: un atteggiamento che ci ha reso graditi e credibili”, sostiene Diana Bracco. Una folta delegazione composta dal Presidente, Vicepresidente e Direttore Generale di Sine, dal Vicepresidente della Shanghai Pharmaceutical Group Corporation e da vari rappresentanti della comunità di Shanghai, atterrò a Milano il 16 ottobre 2000 per conoscere meglio il Gruppo Bracco e lo stabilimento di Ceriano Laghetto. Il cordiale incontro servì a definire ogni dettaglio della futura collaborazione, che naturalmente andava poi sottoposta al vaglio dell’autorità della Repubblica Popolare Cinese.
Il frutto della joint-venture, siglata nel 2001, fu l’apertura negli anni successivi di un grande stabilimento di 2000 mq. situato nella zona hi-tech di Pudong: “Ricordo con emozione la visita della delegazione italiana del 6 giugno 2004”, racconta Rabuffi. “La partenza dopo l’inaugurazione fu salutata da una pioggia di coriandoli e stelle filanti, secondo la tradizione cinese. Con noi c’erano il Ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, il Presidente dell’ICE Beniamino Quintieri e il Segretario Generale della Farnesina Umberto Vattani”.
Bracco negli anni, oltre alla presenza commerciale e produttiva, ha saputo creare anche un rapporto solido con la comunità medica, scientifico-universitaria e con le Istituzioni locali. Sono state avviate collaborazioni con i centri di ricerca e le strutture ospedaliere più avanzate, anche in un’ottica di formazione, con un programma pluriennale di borse di studio per giovani radiologi cinesi che prosegue ancora oggi.
Il legame tra Italia e Cina ha solide basi storiche e culturali. Lo straordinario concerto della Filarmonica della Scala che, grazie anche al sostegno del Gruppo Bracco, si tenne il 17 settembre 2010 in occasione dell’Italian Day all’Expo di Shanghai, ne fu un esempio bellissimo. Migliaia di spettatori cinesi cantavano entusiasti le arie di Verdi e Puccini.
Il felice “matrimonio” di Bracco Sine è stato rinnovato per altri vent’anni il 16 dicembre 2016: “La firma di oggi è un passo fondamentale per il futuro che consolida ulteriormente la nostra presenza in una delle aree geografiche più strategiche, visto che la Cina è oggi il nostro secondo mercato dopo gli USA”, affermò allora Fulvio Renoldi Bracco, alla presenza di Gu Haoling, Vicepresidente di Shanghai Pharmaceuticals Holding, Cho Man, Presidente e CEO di Shanghai Pharmaceuticals Holding ed Ettore Sequi, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare. “L’accordo prevede un ulteriore focus sui bisogni locali, lavorando anche sul segmento dei mezzi di contrasto a ultrasuoni, una modalità di imaging innovativa e potenzialmente a larga diffusione, perché è particolarmente apprezzata negli ospedali cinesi”.
Quella della Repubblica Popolare è stata una delle grandi scommesse vinte da Bracco, in anticipo sui tempi. Lo testimonia la forte crescita di Bracco Sine Pharmaceutical, oggi guidata da Valtero Canepa, che di recente ha aperto un piccolo laboratorio di ricerca a Shanghai. Il Gruppo Bracco in Cina ha anche creato Bracco Imaging Medical Technologies, per completare la presenza con la commercializzazione degli iniettori. “Contribuire alla crescita della Cina è stato un onore per un’azienda familiare italiana”, sottolinea Diana Bracco, “e per noi anche una sfida affascinante, che continua ora con la creazione di un secondo importante sito produttivo in grado di far fronte alla continua crescita del mercato del Sud-Est asiatico. La nostra mission è quella di migliorare gli standard di vita, garantendo a pazienti e medici diagnosi preventive sempre più accurate grazie ai nostri mezzi di contrasto per tutte le modalità, a iniziare da quella ecografica”.