
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale coincise con anni molto duri per Bracco. Durante la guerra la mancanza di approvvigionamenti impedisce di fatto la produzione ma la direzione aziendale riesce a garantire il salario alle famiglie dei dipendenti chiamati alle armi. Praticamente alla fine del conflitto la produzione è ferma. La riorganizzazione, il rilancio e l’espansione dell’azienda saranno il capolavoro di Fulvio Bracco. “I tempi più duri della mia vita – così ricordava quei tempi – sono stati gli anni della ricostruzione, nell’immediato dopoguerra. Era necessario partire da zero e non si capiva bene a chi ci si doveva rivolgere: mancava un punto di riferimento. Pareva si fosse perso l’orientamento, poi però ho trovato una bussola e sono partito sulla strada giusta”.
Al termine della guerra i contatti con la Merck sono praticamente interrotti anche per la difficoltà in cui si dibatte la Germania. Urge quindi procurarsi materie prime e completare la trasformazione della società da commerciale a industriale, cominciando a produrre direttamente i principi attivi. Quello che si deve difendere è il patrimonio morale più che quello materiale dell’azienda. Fulvio Bracco non si perde d’animo e nel 1949 dà il via al nuovo stabilimento di produzione a Milano nella zona di Lambrate su una superficie di 50 mila metri quadrati.



Opponendosi al parere di suo padre Elio, che lo considerava affettuosamente un “pazzo visionario”, Fulvio Bracco, di fronte all’esigenza di incrementare la produzione per una domanda sempre crescente, decise di dare vita a una grande fabbrica integrata che sostituiva la prima sede di via Renato Fucini, divenuta insufficiente. E scelse di affidarne la realizzazione a un archistar dell’epoca, Giordano Forti. Dieci anni dopo, in una toccante lettera, Elio – rimasto molto colpito da un articolo dedicato allo stabilimento dalla rivista “Architettura” – scriverà al figlio: “Il cuore del padre non può che gioire ed essere ammirato di questo fantasioso progresso del figliolo… Tu passerai alla storia non solo come il creatore della tua industria, ma anche di essere stato in Italia un protagonista dell’architettura industriale moderna”.
Con il territorio di Lambrate Bracco ha mantenuto un rapporto speciale nel tempo, e il ritorno dell’headquarter negli edifici storici ha un grande valore simbolico tanto per l’azienda quanto per questo quartiere che ha cambiato pelle grazie alla crescita della città.