Storie di Famiglia

Elio Bracco
con l’Italia nel cuore

Il fondatore del Gruppo Bracco, irredentista e garibaldino, pagò col carcere il suo patriottismo
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Originario di Neresine, Elio, nonno di Diana Bracco, fondatore nel 1927 dell’azienda di famiglia, fu un fervente irredentista che si batteva per affermare l’italianità dell’Istria, allora sotto la dominazione austriaca. Proprio in ragione di questo suo patriottismo, in una terribile notte alla vigilia della Prima Guerra Mondiale venne arrestato e portato nelle prigioni di Graz. All’epoca Elio Bracco era segretario comunale di Neresine e di Ossero sull’Isola di Cherso (Istria), ed era molto legato a un altro grande patriota, il cognato Francesco Salata, prima deputato alla Dieta provinciale dell’Istria e poi eletto Senatore del Regno d’Italia nel 1920. La prigionia di Graz – due anni di detenzione in condizioni durissime, come testimoniano le sue struggenti lettere dal carcere, fu affrontata da Elio con coraggio e determinazione. Proprio con quel drammatico evento iniziarono anche le vicissitudini che hanno portato la famiglia Bracco da Neresine a Milano, dove di lì a poco nascerà il futuro Gruppo Bracco. 

Cartina dello stato politico dei comuni dell'Istria nel 1914
Lettera di Garibaldi agli operai milanesi, 3 marzo 1861

Da buon patriota, Elio vedeva in Giuseppe Garibaldi una fonte d’ispirazione. Anche dopo l’Unità, infatti, Garibaldi è stato un punto di riferimento costante per tante generazioni di italiani. E così anni più tardi decise di acquistare dei veri e propri cimeli garibaldini: due lettere autografe destinate agli operai di Milano. Così scriveva l’Eroe dei due mondi in un giorno di Marzo del 1861 carico di sogni e di speranze: “Grazie, non lontano è il giorno in cui avremo insieme la fortuna di combattere ancora i nemici del nostro Paese. Ebbene in quel giorno – ove il mio dovere non mi spinga tra altri combattenti italiani – io cercherò un posto nelle nostre fila – robusti figli del lavoro – certo di giungere ove si pugnerà onorevolmente, per la causa sacrosanta dell’Italia”.

In occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, Diana Bracco decise di rendere pubblici questi preziosi documenti per la Storia del Paese: alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, le lettere di Garibaldi conservate nell’Archivio Storico Bracco furono lette dall’attrice Paola Cortellesi il 1° maggio 2011 in una memorabile serata al Quirinale insieme ad altri scritti di Mazzini, Cavour e altri patrioti. Copia dei cimeli garibaldini fu regalata a tutti coloro che parteciparono a un evento svoltosi presso la Camera del Lavoro di Milano, sempre all’interno delle celebrazioni per l’Unità del nostro Paese.

Il dramma dell'arresto e dell'internamento in Austria raccontato dalla viva voce di Fulvio Bracco.
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I documenti e le immagini tratti dall’Archivio Storico Bracco
Cartina dello stato politico dei comuni dell'Istria nel 1914
Elio Bracco in divisa, anni '10
Il gruppo famigliare Bracco nel campo di prigionia in Austria, anni '10
Lettera di Garibaldi agli operai milanesi, 3 marzo 1861
Lettera di Garibaldi agli operai milanesi, 3 marzo 1861
Marco Bracco, Antonia Camalich con i figli in esilio, anni '10
Pagella di Fulvio Bracco a Feldbach, 1917-1918
Passaporto di Elio Bracco, 1926
Un pensiero di Elio Bracco inviato ai figli dal carcere di Graz, 1916
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